Oggi più che mai l’inglese non è un lusso, ma uno strumento di lavoro. Non basta solamente saper leggere una mail o inviare due righe in inglese (magari tradotte automaticamente) con un fornitore: serve a sbloccare opportunità future, partecipare a bandi, rispondere a clienti stranieri, capire software e schede tecniche e soprattutto guadagnare margini di mercato.
Secondo uno studio della Commissione Europea, l’11% delle PMI ha perso contratti importanti proprio per mancanza di competenze linguistiche. Parliamo di perdite medie da 325.000 euro ogni tre anni. Non è poco, soprattutto se si lavora in mercati dove la concorrenza è sempre più internazionale. Un altro report europeo (Eurobarometro) mostra che il 40% dei recruiter industriali ritiene fondamentale conoscere le lingue. Le aziende che lo capiscono prima, investono in formazione e crescono. Lo ha ribadito anche Il Sole 24 Ore: tante imprese italiane perdono occasioni perché mancano gli strumenti per comunicare fuori dai confini nazionali.
In realtà, fare formazione linguistica oggi per la propria azienda è molto più semplice di una volta. Non servono corsi infiniti o programmi generici ed è possibile anche in modalità online, a distanza, compatibilmente con le necessità aziendali. In alcuni casi può addirittura essere gratuita per le aziende. La formazione linguistica è infatti ancor più efficace se inserita all’interno di un percorso un percorso mirato, pratico, per chi lavora in ufficio acquisti, sul cantiere, nell’ufficio tecnico. Situazioni reali, parole che servono davvero, senza fronzoli.
Negli ultimi anni ci siamo trovati spesso a lavorare con imprese che volevano fare questo salto: tecnici, operatori, impiegati che avevano bisogno di sentirsi più sicuri quando si trovavano davanti a un cliente straniero, un buyer, in fiera o a una piattaforma in inglese. E quando il corso aziendale è ben strutturato, la differenza si vede subito: più autonomia, meno errori, più fiducia, maggiori margini per l’azienda.
Qual è quindi il giusto valore del ritorno dell’investimento in formazione linguistica? Se vuoi scoprirlo, prova a chiederti quanto costerà alla tua azienda una mail scritta male che fa saltare un ordine, una brochure tradotta in modo impreciso che trasmette un messaggio sbagliato, una trattativa che si inceppa per mancanza di sicurezza linguistica, una pessima prima impressione con un buyer estero, un contratto tradotto in modo inaccurato e coì via. Quanto vale tutto ciò per la tua azienda, in termini di clienti persi, di reputazione e soprattutto di guadagni mancati?